I denti del giudizio, noti anche come terzo molare inferiore e superiore, sono gli ultimi denti che spuntano e di solito questo avviene tra i 17 e i 25 anni di età; prendono il nome dall’osservazione che proprio in questa fase i ragazzi vanno incontro al periodo di massima maturazione, acquisendo una consapevolezza più adulta (cioè mettono giudizio).
Generalmente sono quattro (una coppia superiore e una inferiore, cioè due per ciascun lato), ma è possibile riscontrare soggetti che ne presentano di più o di meno.
Quando spuntano in modo corretto i denti del giudizio possono contribuire alla masticazione senza causare alcun disturbo; si pensa tuttavia che l’elevato numero di pazienti che va incontro a problemi sia il risultato di una rapida modifica delle abitudini dietetiche della razza umana, parlando di “rapida” nel contesto generale dell’evoluzione.
Durante il pleistocene, periodo compreso tra 2,6 milioni e 11.700 anni fa, la masticazione richiedeva molti più sforzi per consumare alimenti crudi e ostici, ma da allora molte cose sono cambiate e gli studi dimostrano che mascella e mandibola si sono chiaramente ridotte nel tempo, lasciando così meno spazio a questi ulteriori molari. Questi ragionamenti, insieme al fatto che probabilmente l’uomo preistorico aveva vita media più breve e manifestava un consumo dei denti più spiccato, possono spiegare la comparsa di questi ulteriori denti attorno ai vent’anni.
Nei decenni scorsi si riteneva che fossero causa di affollamento dentario a prescindere e si tendeva quindi ad estrarli, mentre ora si valuta ogni singolo caso in base a eventuali segni o sintomi lamentati dal paziente, in quanto non sussistono evidenze chiare di utilità in termini di qualità di vita.
Nel caso in cui vadano incontro a difficoltà di posizionamento dovute alla presenza degli altri molari già presenti, o addirittura per questo non riescano a spuntare, si può valutare l’intervento di estrazione.